Il nostro appennino
Con questa breve ricerca ci proponiamo di svlogere un opera d’ informazione tesa alla riscoperta di una zona del nostro Appennino che incentra su località come Casa Calistri, Casa Moschini e tante altre, la testimonianaza di una cultura appeninica sconfitta, ma non per sempre, lo speriamo, da una generica e indifferenziata civiltà urbana.
La nostra speranza più grande è quella di poter dare modo al lettore o al turista, di riscoprire alcuni valori umani come lo spirito di comunità , la solidarietà fra i poveri, un uso non distruttivo della natura e un adesione interiore alle bellezze offerte dall’ ambiente pur in presenza di ragguardevoli difficoltà socio-economiche.
La Valle del Randaragna,è l’ ultima a sud del territorio provinciale bolognese, cugina di quella dell’ Orsigna, una emiliana l’ altra toscana,vanta il primo insediamento umano dell’ intero comune di Granaglione;il borgo di Casa Pacchioni.
Valle indipendente, valle chiusa, valle che sopperiva ai suoi bisogni. Gli abitanti per anni ed anni avevano contato esclusivamente sulle loro capacità e non essendoci strade a valle i contatti con altre popolazioni erano rari e sporadici, per di più la neve rimaneva per mesi e la gente non si spostava vivendo così in un ambiente chiuso e poco incline ai contatti esterni.
In questo contesto gli abitanti avevano sviluppato capacità diverse secondo i bisogni rendendosi autosufficienti. La castanicoltura procurava una parte di cibo, grano marzolino, orzo, patate venivano coltivati sui campi a terrazzo costruiti dagli uomini sui declivi del monti. Castagne, grano, orzo e granturco venivano macinati nel mulini ad acqua. La forza dell’ acqua in caduta faceva girare le macine in pietra, pietra locale. Allo stesso modo, a valle, venivano esercitati i mestieri di clabattino, calzolaio, sarto. carbonaio, fornaio, falegname… e così anch’essa sopperiva al suoi bisogni.
E’ uno strano nome quello della Valle del Randaragna e ancora oggi non sappiamo se con questo termine si indicasse il torrente o la valle, o se derivi dalla composizione di “randa” e “ragna”, che dal tedesco Rand significa orlo, estremità, margine.
Ci piace pensare che qualche forestiero o conquistatore d’ oltralpe,passando in queste estremità appenniniche,prima di raggiungere la Toscana,abbia visto emergere in tutta la sua frastagliata imponenza questa isolata valle fatta a ragniatela.
Forse non troveremo mai la risposta, come risulterà difficile scavare nella storia e in un passato avvolto e protetto dalle cime della montagne, e dalle rive dei torrenti, ma siamo certi in un presente e in un futuro in cui rendere merito tutto ciò che questo bellisimo territoro ha da offrire , ed è quindi nostro dovere condividerlo con il Mondo.